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GIOVANNINO CHIODO

C'era una volta un uomo che viveva in un villaggio sui monti, dove le case sono fatte di legno. Si ficcano tanti pali per terra, e questi sono i pilastri; i pali si rivestono di tavole orizzontali, e queste sono i muri. Ora, in questo villaggio, la gente univa le tavole ai pali legandole con lo spago, perché era arretrata. Mentre il nostro uomo - che chiameremo Giovannino - ha già inventato il chiodo, scoprendo che piantato in due distinti pezzi di legno li tiene inchiodati l'uno all'altro indissolubilmente, come marito e moglie in un paese senza divorzio.
A un certo punto, Giovannino - che chiameremo l'Uomo del chiodo - decide di passare dall'intenzione all'azione, mettendo a frutto l'invenzione. Oltre tutto, non essendo brevettata, poteva essergli carpita da uno più furbo di lui, come accadde a Meucci col telefono, che si fece soffiare l'invenzione da Bell. Si mette quindi all'opera e ne fabbrica un corbello pieno. Di buon mattino se lo mette in testa e se ne esce in giro per le strade del villaggio gridando: "Chiodi, chiodi belli appuntiti! Chi vuole chiodi? Una dozzina soltanto dieci lire!"
Indovinate che cosa accadde? Alla gente non gliene importava nulla, dei chiodi. Per forza! Non sa che cosa sia il chiodo, né a cosa serva, né come si pianti e via discorrendo. Perciò non viene ascoltato. Chi dice che è un impostore e chi sostiene che è matto. Qualcuno per curiosità getta un'occhiata nel corbello e qualcun altro arriva anche a prenderne uno tra le dita chiedendosi se non siano stuzzicadenti per cavallo.
Giovanni del chiodo - con questa denominazione passerà alla storia tra i benefattori dell'umanità - non demorde. Si rinchiude in casa, si siede a tavolino e fa lavorare il cervello. Dopo alcuni giorni di riflessione, capisce che bisogna dare alla gente una dimostrazione pratica e corre difilato ad acquistare un megafono a batteria. Poi fa il giro del paese gridando: "Si invita tutta la popolazione per oggi pomeriggio alle ore sedici e trenta ad assistere a una dimostrazione pratica dell'utilità del chiodo: che nessuno manchi! Al termine verrà sorteggiato tra i presenti un televisore portatile."
Giovanni è astuto. Sa che all'inizio dovrà incentivare l'intrapresa rimettendoci di tasca; ma sa anche che nel prezzo del prodotto ci farà entrare l'ammortamento del capitale, gli interessi semplici e composti, i profitti, le spese di gestione e di manutenzione, il rinnovo degli impianti, le tasse, le public-relation, la pubblicità, i regalucci alla segretaria e tutto il resto.
All'ora fissata, Giovanni - d'ora in avanti lo chiameremo semplicemente col nome di Battesimo - si presenta davanti alla folla convenuta per dare la dimostrazione pratica. Pianta rapidamente tanti pali per terra finché è pronto lo scheletro della casa, quindi prende una dopo l'altra le tavole e menando gran colpi di martello le inchioda ai pali in un battibaleno.
Conclusa l'opera si volta sorridente alla folla e senza il minimo segno di affaticamento dice: "Signore e signori, come tutti hanno potuto vedere coi loro occhi, senza perder tempo, ché il perder tempo a chi più sa più spiace, senza star lì cincischiando a legare con spago, con il mio prodigioso ritrovato chiamato chiodo, debitamente piantato con l'aiuto di un semplicissimo martello, ho fissato le tavole ai pali. Loro diranno: tutta apparenza! E io dico: signore e signori, osservino pure attentamente senza paura, tocchino con mano, si avvicinino, prego: il chiodo è entrato tutto dentro, neppure si vede, soltanto la testa. Coraggio, provino, tirino, strappino senza timore... lei, giovanotto, sì, lei con le spalle forzute: la sfido a staccare coi suoi possenti muscoli una sola di queste tavole fermate col chiodo... Visto, signore e signori?"
A questo punto, la gente comincia a convincersi perché ha visto e toccato. Però è ancora indecisa perché ha paura di fare in modo diverso da come sempre ha fatto - può beccarsi la scomunica dal parroco per eresia, la prigione dal maresciallo per sovversione all'ordine costituito, la multa dal sindaco per contravvenzione alle norme edilizie. Giovanni è perspicace: sa tutto questo e anche altro. Si reca quindi dal parroco, dal maresciallo e dal sindaco recando in dono un corbello di chiodi per ciascuno, promettendo altre regalie se li useranno magari nella costruzione della loro casa di villeggiatura.
Il colpo giunge al bersaglio. Le autorità cominciano a parlare bene dei chiodi. La moglie del sindaco prende sotto la sua protezione il giovane inventore.
Giovanni si chiude per la terza volta in casa e si mette alacremente a fare chiodi. Ne riempie una stanza intera, poi dorme ininterrottamente un giorno e una notte.
Fresco riposato, la mattina dopo di buon'ora esce con due cartelli appesi al collo - uno davanti e uno dietro. Davanti ci sta scritto: L’uomo duro usa il chiodo da muro. Ci sono disegnate una casa fatta a spago e una casa fatta a chiodo, ambedue sollecitate dalle raffiche di un tornado. La prima scricchiola e si squarcia come una melagrana. La seconda resiste intatta infischiandosene - dentro al sicuro gli inquilini festeggiano il compleanno della figlia diciottenne, danzando la sarabanda al suono di una fisarmonica. E di dietro solo la scrittura: La società del chiodo, fondata nel 1817, premiata alla Fiera di Vooroograad, fornitrice della Real Casa di Madrid.

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