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Nota conclusiva

I dati dell'Appendice, relativi alla Mappa delle principali basi e servitù militari in Sardegna, sono stati tratti dal mio saggio "Sardegna: un'isola per i militari", pubblicato a Padova nel 1972. Ho apportato alcune correzioni per un aggiornamento al 1977. I dati restano comunque imprecisi, e inoltre mancano quelli relativi a servitù militari di tipo tradizionale (caserme, carceri, depositi di munizioni, uffici, aree logistiche, poligoni di tiro per polizia, baschi blu e simili). Esistono, inoltre, numerosi impianti militari, alcuni inutilizzati da secoli, altri residuati di recente data (batterie, postazioni, fortificazioni e trinceramenti vari e aeroporti) che tuttavia continuano a restare interdetti a usi civili. Contrariamente a quanto è stato affermato da fonti militari, non "un decimo", ma almeno "un quarto" della Sardegna - terra e coste - è soggetto alla peste militare.
In relazione ai dati raccolti nel mio saggio del '72, tengo inoltre a precisare che da parte della regione sarda non mi risulta sia stato ancora fatto un serio accertamento. Il 3 ottobre '72, in seguito all'insediamento della base nucleare USA a La Maddalena, l'AGI in uno speciale scrive: «Gli ultimi episodi rendono ormai improcrastinabile da parte delle autorità regionali un censimento dei territori e degli specchi d'acqua sottoposti a servitù militari».
La regione sarda, già in ritardo di una ventina d'anni, sembrerebbe avere accolto la sollecitazione dell'AGI, perché nel settimanale "L'Informatore del lunedì", di Cagliari (15 marzo '76), un servizio dal titolo "Sardegna: zona militare", scrive: «La Regione ha compiuto un"indagine conoscitiva sulle servitù militari: ecco i risultati». I "risultati" sono la copiatura tale e quale delle tre pagine del mio libro (Un'isola per i militari - pagg. 11-12-13), dove elenco le stesse basi che riporto in questa Appendice. Per fare questo lavoro, gli esperti della regione hanno impiegato quattro anni, e non si sono neppure curati di correggere gli svarioni, per esempio il dato relativo alla superficie espropriata nel Salto di Quirra. Ciò - anche - qualifica la serietà e l'onestà dei governanti e dei giornalisti che hanno ripreso questi documenti, senza degnarsi - loro, teste d'uovo borghesi - di citare la fonte "sovversiva" da cui hanno platealmente copiato.
L'11 settembre del '76, il quotidiano "L'Unione Sarda" dà notizia che all'indagine conoscitiva la regione sarda farà seguire una "inchiesta" affidata "a una commissione speciale".
Questo mio secondo lavoro sulla peste militare in Sardegna - estrema vile ragione - potrà essere un incoraggiamento alla regione per portare a compimento "l'inchiesta", dopo "l'indagine conoscitiva".

 

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