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CAPITOLO SESTO
CHIESA E STREGONERIA - Cronache del 1968
Guaritori ed esorcisti con l'imprimatur


1 - Vendesi posto in Paradiso

A Terralba, questi giorni scorsi, i carabinieri hanno denunciato due donne e un prete che hanno raggirato una vecchia benestante sottraendole la casa d'abitazione del valore di dieci milioni. Uno dei tanti fatti di cronaca… Quante truffe, quanti raggiri, quante circonvenzioni a opera di religiosi passano sotto silenzio? Fino a che punto, ancora oggi, si fa confusione tra religione e stregoneria?
Ci sono società, come la nostra, basate sul privilegio medievale di caste sacerdotali, militari e politiche… L'arte dello sfruttamento della miseria, insieme all'arte della circonvenzione della sprovvedutezza si diffondono corruttori. Anche la religiosità - esigenza radicata in ogni umana creatura - viene strumentalizzata per fini lucrosi e turpi. La paura umana della morte, la speranza di una nuova vita immortale, il bisogno di trascendere da una realtà di brutture e di inganni, le sofferenze di malati, di affamati, di nevrotici - che dovrebbero spingere l'uomo all'amore del Vangelo di Cristo, alla giustizia della dottrina socialista - spingono canaglie senza scrupoli ad acuire la furbizia del profitto.
A Terralba, un prete cattolico ha speculato su due aspetti sacri nella vita umana: la vecchiaia e la fede nella giustizia. La vecchia derubata ha 85 anni. E' religiosa. Attende il meritato riposo, il giusto premio degli onesti, dei poveri di spirito. Il prete si recava spesso, con le due sue complici, in casa della vecchia. Si riunivano a pregare. E il prete, durante le preghiere, compiva riti religiosi, benedicendo la vecchia, per garantirle, con il suo mandato divino di legare e di sciogliere, un posticino in Paradiso. Un posticino salato, per una vecchia di un paese povero come Terralba: dieci milioni, la casa e il cortile…
C'é un aspetto della vita della nostra gente che è considerato ancora un tabù: la religiosità. Della religiosità si conoscono soltanto aspetti stereotipi, quali ci vengono illustrati dai catechismi con l'imprimatur delle curie, e aspetti folcloristici descritti dalla etnologia colonialista. Oggi, affrontare il tema della religiosità fuori dagli schemi tradizionali è ancora non facile: i tartufi parrocchiali - gli stessi che raggirano vecchi e irretiscono donne isteriche - dichiarano scandalizzati il vilipendio alla religione di stato. Né c'è da fare affidamento sul laicismo ufficiale - per intenderci quello rappresentato dal marxismo dialogante e dal liberalismo massone e baciapile - che gioca sull'equivoco della religione fatto personale epperciò materia privata, confondendo la religiosità fatto sociale epperciò materia pubblica.
E' soprattutto dagli aspetti della religiosità di un popolo che si possono trarre valutazioni sul suo livello culturale e civile. E non è la mancanza di religiosità che fa civile un popolo.


2 - Quando c'è la vocazione

Gode fama di grande guaritore un sacerdote di fede ortodossa. Al quale il braccio secolare della chiesa cattolica non può vietare l'esercizio delle sue funzioni perché egli ha legale licenza. Il Nostro ha chiarissime virtù sacerdotali. Basta scorrere il suo curriculum vitae.
Fin dalla tenera età fu attratto dal fascino degli arredi sacri, dal mistero delle funzioni religiose. Seguì la carriera di sacrista in una basilica romanica di questa zona. Veniva da lontano, e per il suo fare umile e dimesso la gente lo aveva soprannominato su ghioghittu de sant'Antoni, il giullare di sant'Antonio. Alcune guarigioni cominciò ad operarle proprio in quel periodo: spaventi e malocchi infantili: un guaritore pediatra.
Un'attività che gli valse - si dice - un'accusa di corruzione di minorenni. Da qui una più profonda crisi mistica sfociata in una clamorosa conversione alla chiesa ortodossa.
Forse il suo sogno recondito era di poter tornare da messia in quel paese da cui era stato cacciato come sacrista. Se non che i sogni hanno da fare i conti con la realtà: in questo caso con il vicino vescovado che non lascia spazi vuoti a un concorrente di santa romana chiesa - indipendentemente dalle virtù terapeutiche che un sacerdote può possedere.
Comunque, un vuoto fu rilevato e subito occupato in una comunità periferica - instabile e insofferente sotto molti aspetti, dove dalle barricate popolari per ottenere l'autonomia amministrativa sono sorti umori eretici. Fermatosi in casa delle sorelle Z. R. - due vecchie ben presto convertite alla nuova religione - il missionario fondò la sua chiesa. Morta una delle sorelle, la seconda lasciò tutti i suoi beni alla nuova chiesa. Oltre trenta famiglie, chi per far dispetto al parroco e chi attratto dalle virtù sacerdotali del missionario, abbracciarono l'eresia, che in questo caso si chiama ortodossia. I n quello storico periodo di zelo neofita era in voga lo slogan "O Roma o Costantinopoli!"
Oggi, gli eretici ortodossi hanno il loro posticino riservato in cimitero; possiedono una vasta area su cui intendono edificare una basilica; vantano inoltre molte più grazie ricevute di quanto non possano i cattolici. Il martedì, in particolare, è il giorno in cui si ricevono le grazie. In treno e in pullman o con mezzi propri, si snoda un corteo eterogeneo di fedeli piovuti da ogni dove, per ottenere grazie e guarigioni. Non pochi sono fanciulle affatturate, zitelle in cerca di marito, sposi o amanti dalle ridotte capacità amatorie.


3 - Impotenza e bicarbonato

Un male assai diffuso - e per il quale la gente si rivolge ai sacerdoti, anziché al medico - è l'impotenza. Segue la verginità forzata, ovvero il mal della zitella. A *** paese del Nuorese, un sacerdote giurisdavidico si è specializzato nella cura, appunto, dell'impotenza e del mal della zitella. Si tratta del sacerdote Giovanni Casula, il quale per una delle sue prestazioni è finito in tribunale sotto l'accusa di truffa. Ha chiesto una somma eccessiva: pare oltre trecentomila lire, per officiare il rito.
Una sera si presentò a lui una zitella trentacinquenne, pregandolo di fornirle un elisir in grado di accalappiare un marito. Possibilmente giovane e belloccio. Il buon prete le consegnò una porzione di volgare bicarbonato di sodio, previo sciorinamento di rituali magici brebus.
La zitella, in virtù del magico bicarbonato, trovò marito - un sessantacinquenne, un po' malandato, ma pur sempre un marito. Al quale propinò diverse dosi della miracolosa polverina, con l'intento di virilizzarlo (evidentemente una medicina tuttofare, per la credulità). Ma stavolta la polverina non funzionò. Il vecchio non fu in grado di consumare il matrimonio, quantunque la volontà non gli mancasse.
La ex zitella, delusa, cominciò a pensare che, forse, la polverina utile per acchiappare mariti agisse al contrario dopo le nozze, che cioè debilitasse la virilità. Tornò quindi dal prete giurisdavidico Casula, il quale ascoltò pazientemente il nuovo caso. Niente paura - disse. E fornì la donna di uno speciale terriccio da spargere sulle lenzuola del talamo nuziale. Il vecchio sposo avrebbe ballato come un satiro.
A una settimana di distanza, la donna tornò ancora. Il terriccio aveva fallito. Lo sposo non ce la faceva proprio. Certamente abbisognava di un trattamento più forte. Il prete prese gli attrezzi del mestiere e si recò di persona sul luogo. Fece disporre gli sposi ancora novelli sul talamo, e osservandoli ristette in profonda meditazione. "Forze occulte stanno preparando a vostro danno terribili mali!" - borbottò ieratico. E tratti dalla borsa tre candelabri li depose sopra il letto e li accese; indi prese tre grossi libri sacri e li situò nei punti chiave tra i candelabri. Infine posò la sacra stola sul capo dello sposo, esorcizzando i demoni dell'impotenza. Demoni terribili davvero se, nonostante tutto, rimasero abbarbicati ai lombi dell'infelice vecchio. Il quale ha finito per denunciare il prete d'essere lui la causa del male.


4 - L'esorcista

Un altro sacerdote, di Iglesias, si sposta periodicamente nei paesi della zona per operare guarigioni. Si è specializzato in vergini isteriche - quei soggetti cui allo sfogo dei tradizionali brufoletti si aggiunge irrequietezza psichica sfociante in crisi mistiche. Ma dato che il nostro prete predilige compagnie particolari, egli cura soltanto le fanciulle che hanno fratelli piacenti.
Nell'agiografia del sant'uomo, si narra che egli sia stato chiamato in un certo paese per un caso urgente. Una diciassettenne veniva perseguitata da un demonio concupiscente che non le dava requie. Durante la notte, il demone aveva la sfacciataggine di trasformarsi in un marcantonio e di infilarsi sotto le sue lenzuola. La poveretta doveva soggiacere contro voglia alle turpitudini del demone, e questo la prostrava tanto da toglierle ogni forza per accudire durante il giorno alle faccende domestiche. Un fenomeno che, oltre ad essere immorale, era negativo per l'economia familiare.
Il sacerdote - si narra - giunse nel tardo pomeriggio, accolto con tutti gli onori dalla famiglia. Egli si accinse subito all'opera visitando uno per uno i componenti. A esame effettuato, disse: "Qui, miei cari, il demonio non ha invasato il corpo della ragazza, ma del suo fratello. E' lui che bisogna esorcizzare. Sarà una faccenda difficile e lunga. Ma con l'aiuto del signore e dei santi apostoli Pietro e Paolo ce la faremo. Intanto lasciatemi solo con il ragazzo, in camera sua, non prima di averla fornita delle cibarie occorrenti per almeno una settimana, dato che il mio compito potrebbe prolungarsi per tanti giorni."
Così fu fatto. Per cinque lunghi giorni il guaritore lottò contro il demone lascivo che si era impadronito del contadinotto, e alla fine riuscì a sfiancarlo. Di quanto dura dovette essere la tenzone ne faceva testimonianza il volto sofferto del sacerdote, dagli occhi fondi cerchiati. Il ragazzo appariva completamente vuotato e ripulito da ogni demoniaca possessione. E per un mese buono la fanciulla dormì sonni tranquilli.
Il demone concupiscente - si narra in fine - riprese a molestare la fanciulla allo scadere del mese. Nuova chiamata al celebre guaritore. Nuovo esorcismo e nuova severa punizione al demone del ragazzo.


5 - Le nuove chiese

La caduta del fascismo, l'avvento della democrazia, la presenza del dollaro e altri fattori che in questo scritto non è il caso di esporre, hanno visto un fiorire di nuove confessioni - purtroppo soffocate dalla radicatissima vegetazione cattolica.
Un fenomeno positivo se fosse valso a rompere un monopolio, che invece si è articolato e sviluppato seguendo le orme della tradizione cattolica: si è fatta leva sulla miseria, sull'ignoranza e sulla superstizione per fondare nuove chiese. Tanto che in quei nostri paesi dove sono presenti diverse confessioni, si dice che un prete vale l'altro.
Un sacerdote che vorrebbe essere al di sopra delle parti sostiene: "La gente crede nelle virtù terapeutiche della preghiera, che nella religiosità dello sprovveduto assume i caratteri della formula magica. E crede pure che santi e arredi sacri abbiano di per se stessi il potere di operare guarigioni. Non si tratta precisamente di superstizione, ma di religiosità allo stato infantile."
Una tesi poco convincente. E non perché la Chiesa accetta, a livello di comunità, tali credenze popolari, ma perché ci specula, per scopi spesso turpi, e perché su tale presunto potere di sciogliere e di legare fonda in realtà il suo dominio temporale.
Laddove esistono confessioni religiose in concorrenza tra loro, la lotta per l'egemonia non si svolge sul confronto e sul dibattito delle "verità" teologiche, sulla "bontà" della dottrina. Come già ai tempi della Patristica, nei meandri della politica, è sulla base di presunte capacità miracolistiche che si cerca il consenso e si ottiene la supremazia. Resta attuale il celebre epigramma di Luciano, poeta satirico del II secolo: "Quando una prestigiatore pagano si fa cristiano è sicuro di far carriera."
(In "Sassari Sera" 1-5 Settembre 1968)


IL FENOMENO AUTORIZZATO

Un volantino - che circola insieme ad altri illustranti l'attuale difficile congiuntura economica, le benemerenze della Dante Alighieri, l'efficacia del vaccino Sabin - avverte che "Dopo un lungo giro in Italia si è stabilito con successo a Marrubiu il fenomeno, il più grande sapiente Cavaliere dell'Accademia di San Giorgio di Antiochia, Direttore Regionale dell'Accademia dell'Alta Cultura… studioso di Scienze Occulte e Psicologia Applicata; Apostolo dello Spirito, Premiato con Medaglia d'Oro per Alti Meriti Scientifici."
Il fenomeno si è stabilito a Marrubiu per mettere a disposizione di tutti la sua "Scienza Occulta" e la sua "Psicologia Applicata", in cambio di sole cinquecento lire a seduta.
Quali problemi e quali drammi sia in grado di risolvere e di appianare, si apprende leggendo il manifesto: "Spiega scientificamente qualsiasi notizia di parenti vicini e lontani, matrimoni, affari di commercio. Dà tutte le spiegazioni del vostro passato, presente e futuro, malattie, prigionieri, ecc. V i spiegherà quale dovrà essere il compagno della vostra vita per evitare vedovanze o separazioni, vi dirà quali sono i mesi propizi per non sbagliare i vostri affari; quale sia il vostro destino nella vita terrena, l'anno propizio per i vostri studi, se sarete promossi. Anche senza essere presente la persona, spiega il suo destino e i mali che lo affliggono."
Non c'è poi troppo da meravigliarsi di tanta capacità divinatoria in un "Direttore" sia pure solo "Regionale" dell'Accademia dell'Alta Cultura, eccetera eccetera. La meraviglia è che costui, il fenomeno, sia regolarmente autorizzato dalla Questura. Questa regolare autorizzazione può significare soltanto due cose: o che alla Questura si autorizzano le truffe autorizzate ai danni della gente sprovveduta; oppure che nello stesso luogo si crede, come può credere l'ultima delle pinzochere, alle fenomenali capacità del "Direttore Regionale dell'Accademia dell'Alta Cultura".
(Costume di Amsicora in "Sardegna Oggi" n. 49 -1964)

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