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La militarizzazione della Sardegna

MAPPA DELLE BASI E SERVITU' MILITARI IN SARDEGNA

A) - Cagliari e adiacenze

Zona est. Dal Borgo di Sant'Elia a Calamosca, alla Grotta dei Piccioni: impianti radar, poligoni di tiro, depositi di carburante per mezzi aereo-navali, base-rifugio per sommergibili nucleari. Parte dei depositi di carburante sono raccordati con la base aerea di Decimomannu; le tubature attraversano la zona dello Stadio di Sant'Elia e la zona di Sant'Avendrace, rioni popolari.

Centro. A Monte Urpinu e a Colle San Michele: impianti radio. (I tralicci delle antenne di Colle San Michele sono stati smantellati e gli impianti ammodernati trasferiti nella zona della Sella del Diavolo, ai margini del Poetto). Nel porto: giganteschi serbatoi di carburante (ex SHELL) e dell'AGIP sul molo di ponente; depositi di esplosivi e oleodotti della marina e dell'aviazione; sul molo di Sant'Agostino depositi di carburante della ESSO.
Zona ovest. A Nora, stazione ecogoniometrica a lungo raggio, a lato della necropoli punica.

La città capoluogo è circondata da ogni parte, «la dislocazione delle basi - ha scritto "Worweets" di Basilea - ricorda la disposizione approntata da Hitler nel 1942».
L'atteggiamento critico della stampa svizzera non va preso per animus antimilitarista. Il capitale vede con disappunto ogni ostacolo che si frappone alla speculazione delle coste sarde. La stessa borghesia indigena approva le basi e gli eserciti - purché non tocchino i suoi profitti. Lo dimostrano le continue prese di posizione della stampa padronale per lo svincolo di servitù in zone di interesse turistico o di speculazione edilizia; e nel contempo le feroci campagne contro contadini e pastori delle comunità dell'interno, quando rifiutano l'insediamento nelle loro terre di basi e poligoni.
Il rione di Sant'Elia è completamente circondato dai cavalli di frisia, chilometri di costa e di entroterra, da Calamosca alla Sella del Diavolo, fino alla Grotta dei Piccioni sono recintati e irraggiungibili. Nell'ultimo tratto di costa, a quanto è dato sapere, si nasconde una base-rifugio per i famigerati Hunter Killer, i sommergibili d'attacco yankee a propulsione e armamento nucleare. Ne ha dato notizia per primo "Scinteja" di Bucarest, nell'estate del 1966.
Altre limitazioni e pericoli si aggiungono a causa dell'intenso traffico di aerei militari, correlato alle incessanti esercitazioni della VI flotta e degli "squadroni" tedeschi di stanza a Decimomannu.

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