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G) - Salto di Quirra

Poligoni missilistici sperimentali e di addestramento interforze (NATO). I poligoni sono situati presso il paese di Perdasdefogu e nella costa, a Capo San Lorenzo. Vi si eseguono prove sperimentali in volo di prototipi di missili, prima della loro produzione in serie. Vi si esperimentano anche nuovi propellenti. Vi si addestrano unità della NATO e della VI flotta, con tiri nelle varie combinazioni terra-aria-mare. Superficie occupata, circa 45.000 ettari (altre fonti dicono 55 mila ettari). Superficie effettivamente interessata durante i frequenti lanci missilistici, circa 145.000 ettari. Una zona vastissima comprendente anche parte del Sarrabus e dell'Ogliastra, con 15 comuni e una popolazione di oltre 100.000 abitanti.

Le basi missilistiche del Salto di Quirra sono praticamente in mano ai tedeschi (85%). L'Italia, infatti vi partecipa con appena il 15%.
I primi espropri iniziano nel 1957 con tre lotti. Il primo e il secondo, in territorio del comune di Perdasdefogu, di 8.300 ettari e 6.000 ettari; il terzo, nella zona costiera di Capo San Lorenzo di 2.200 ettari.
Nello stesso 1957, a settembre, iniziano gli incidenti. Un missile lanciato da C. San Lorenzo, "impazzisce" e cade nelle campagne provocando ingenti danni.
Nel 1958 i poligoni sono in piena attività. Ne fa testimonianza il primo di una lunga serie di bandi che, di anno in anno, si susseguono ininterrotti, trasformando una regione della nostra Isola in un campo di battaglia:
«L'aeronautica militare eseguirà esercitazioni di tiro dalle ore 0 del giorno 1° dicembre 1958 alle ore 24 del giorno 20 dicembre 1958 presso il poligono sperimentale interforze del Salto di Quirra. La zona di territorio interessata in dette esercitazioni è specificata nei manifesti affissi nell'albo pretorio dei seguenti comuni: Villaputzu, Ballao, Villasalto, Villagrande, Lanusei, Armungia, Perdasdefogu. In detta zona, durante il sopraccitato periodo a scopo di pubblica incolumità è vietato in modo assoluto il transito e la sosta di persone, animali e veicoli. E' fatto altresì divieto di toccare qualsiasi proietto caduto; di eventuali ritrovamenti dovrà essere data immediata comunicazione al personale dell'Aeronautica militare o ai carabinieri. Eventuali danni che potranno essere arrecati alla proprietà privata, saranno indennizzati dopo gli accertamenti fatti da apposita commissione».

I poligoni missilistici di S. di Quirra hanno dato un colpo mortale al movimento cooperativistico, sorto negli anni 45-50. La sola cooperativa di Jerzu, quella maggiormente colpita dagli espropri, in soli nove anni, aveva trasformato fondiarmente circa 138 ettari, dove erano stati impiantati vigneti e frutteti, costruite oltre 60 case coloniche, messi in opera gli impianti di irrigazione.
La regione è diventata un deserto. Nei paesi sono rimasti i vecchi e i bambini.
Dopo gli espropri nella zona nord-occidentale, ne seguono altri nella fascia costiera sud-orientale, per dare più spazio al poligono di C. San Lorenzo, tra i comuni di Tertenia e Villaputzu. E' una zona che ha anche cospicue risorse minerarie. Contadini, pastori e minatori non hanno alcun mezzo per opporsi, difendere la loro terra, il loro lavoro dalla rapina dei "signori della guerra".
Nel gennaio '62 i militari decidono di estendere gli espropri da 32.000 a 55.000 ettari (L'Unità 10.2.'62). Un mese dopo, in febbraio, la miniera di barite di Tertenia viene chiusa. I minatori licenziati non hanno neppure ricevuto gli ultimi tre mesi di paga.
Dal 1962 gli USA concedono alla NATO il privilegio di sperimentare missili "importanti" nei poligoni di Salto di Quirra. Torneranno utili nella invasione del Vietnam e nel Medio-Oriente. Ai missili di grosso calibro occorrono spazi di sicurezza molto vasti: praticamente metà della costa orientale sarda, da Villasimius a Tortolì. Nel settembre del '62, per tre giorni consecutivi, viene imposto lo sgombero dei residenti della fascia costiera da Villaputzu a Gairo. Gravissimi sono i danni alla economia e gravissime le limitazioni alla libertà dei cittadini della regione.
Intanto, sempre più numerosi, circolano a Cagliari giovanotti biondi di chiara razza dolicocefala. Soltanto in questo momento i comunisti mettono in relazione missili e tedeschi. Il 16 novembre '63 Pajetta presenta una interrogazione "urgente" in senato, per sapere se è vero ciò che scrive la stampa tedesca «circa la conclusione di un accordo tra il governo italiano e il governo della repubblica federale per la concessione alla Bundeswehr di un poligono sperimentale per missili sulle coste orientali della Sardegna e se è vero che sono stati già iniziati i lavori a questo primo poligono esclusivamente tedesco».
Una decina di giorni dopo, quel furbone di Andreotti risponde: Esclusivamente tedesco? Neppure per sogno! Il poligono verrà utilizzato "dai paesi dell'alleanza", quindi anche dai tedeschi, ma «riguarda semplicemente lanci di razzi sonda per ricerche meteorologiche e prove di impiego di missili terra-aria a caratteristiche limitate» (sic!).
Un anno dopo, nel '64, i missili di Perdasdefogu arrivano a Mosca. In gennaio, Kozyrev, ambasciatore a Roma, consegna la prima nota di protesta. Commentando la nota, la Tass sottolinea che i missili in questione possono essere muniti di testata nucleare e che le forze tedesche non sono interessate alle ricerche meteorologiche (come asserisce Andreotti) ma agli esperimenti bellici. Per esempio i missili Seacat, sperimentati nel poligono sardo, possono essere montati su navi da guerra.
Ai primi di aprile dello stesso '64, Mosca invia una seconda nota di protesta. Facendo riferimento all'art. 68 del trattato di pace, la Tass commenta la nota polemizzando con Andreotti:
«Quanto alle affermazioni del ministro degli esteri italiano, secondo cui questi esperimenti sarebbero effettuati da società private interessate a ricerche scientifiche sui motori a razzo (ah, quel furbone di Andreotti! - nda) non possono essere accettate perché è ben noto che gli esperimenti con razzi militari a Santo di Quirra sono anche effettuati da rappresentanti delle forze armate della Germania occidentale».

Nel 1965, calmatesi le acque, il comando dei poligoni di S. di Quirra rende pubblico il programma annuale degli esperimenti, con "i motori a razzo": 15 lanci: 10 Skylark, singoli e multipli; 4 centauro, singoli e multipli; 1 Beler, singolo. Sotto banco verranno anche sperimentati e Seacat, di fabbricazione britannica, destinati alle unità della marina.

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